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TRANSIT

2017-02-06 11:08

Pagliacci Clandestini

Mostre Fotografiche, Mostre Fotografiche,

TRANSIT

di Romina Arena

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Transit
Sono stati tanti i profughi siriani che dai centri siciliani hanno transitato dalla stazione di Villa San Giovanni (Rc), quasi ogni sera, per raggiungere Milano e poi le loro mete di emigrazione nel nord dell’Europa. Da maggio, il presidio volontario di accoglienza allestito dal "Comitato solidarietà migranti" ha risposto ai bisogni di base dei migranti ed ha operato un controllo a garanzia ed a tutela dei loro diritti. In attesa del treno gli uomini e le donne raccontavano le loro storie, i morti che si erano lasciati alle spalle, i giorni passati sui barconi senza acqua né cibo, sotto il sole cocente e la salsedine che gli screpolava i visi o nelle stive senza vedere la luce del giorno. Famiglie numerose, con bambini piccoli, piccolissimi alcuni ancora nel grembo delle loro madri e uomini soli che hanno lasciato la propria famiglia dall’altro lato del mare per paura di imbattersi nel viaggio sbagliato, in quello sventurato da cui non c’è ritorno. Tutto questo è stato nel sottopassaggio della stazione di Villa San Giovanni tutte le sere, per tante sere."Transit" vuole raccontare quelle serate non sempre facili da gestire, ma piene di umanità e fratellanza. Vuole raccontare l’impegno sociale che si è fatto col cibo, coi vestiti, ma anche coi sorrisi perché l’anima ha bisogno di essere rammendata dalle ferite tanto quanto il corpo.I Pagliacci coi loro spettacoli, l’armonica, i palloncini colorati, le giacche strane e le valigie enormi hanno provato a rammendare quelle ferite, hanno riempito il sottopassaggio con le risate dei bambini che si contendevano allegramente l’attenzione, il diritto a partecipare agli scherzi e delle facce per una volta rasserenate degli adulti che fissavano per sempre quei momenti sui loro telefonini.  Come canterebbe De André: "Nella fatica del tuo sorriso cerca un ritaglio di Paradiso".
BIO
Romina Arena, fotografa freelance, si occupa di fotografia sociale. Concentra il proprio lavoro sull’analisi del territorio e della sua antropologia culturale. I suoi reportage sono pubblicati sul sito dell’archivio Stopndrangheta, di cui fa parte. Ha pubblicato con la rivista "Narcomafie" ("RC-Archi, 20 anni dopo: più nero che bianco" e "Chi cammina lascia li segno. Pietra Cappa e i sentieri della memoria"), con la rivista anglo-spagnola "The Objective" ("Transit") e sul portale di fotografia sociale "Shoot4change" ("Quello che resta di Lena"). Vincitrice del concorso fotografico "Le mani sulla città" organizzato nell’ambito del Festival "Trame.4.Festival dei libri sulle mafie" con una fotografia tratta dal reportage "la città incompiuta" e dedicato all’abusivismo ed all’aggressione al territorio.


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